Giovani profughi provenienti da Eritrea, Siria, Afghanistan e altri Paesi si impegnano a «gettare ponti» attivandosi su due fronti: 1) Garantire sostegno a giovani rifugiati (connazionali): attraverso attività di consulenza e mentoring, workshop, iniziative teatrali, ricerche-azioni (attività di contatto in strada ad es. alla stazione) e nell’ambito dei media sociali (brevi video) i giovani agevolano l’integrazione dei connazionali, ascoltano i loro problemi, li motivano, appianano eventuali conflitti e, se necessario, aiutano a indirizzarli verso un centro di consulenza adatto. 2) Abbattere i pregiudizi e informare: la maggior parte della popolazione sa troppo poco dei (giovani) rifugiati o è influenzata negativamente dai pregiudizi diffusi dai media. Attraverso incontri, presentazioni, stand espositivi, articoli nella stampa o in rete ecc., i giovani partecipanti al progetto combattono i pregiudizi e promuovono la solidarietà. Informano sulle condizioni in cui vivono i giovani profughi, sensibilizzano e cercano di rafforzare il sostegno dell’opinione pubblica.
Integrazione sociale
Istituti di formazione, Enti di assistenza, Collettività, tempo libero, associazioni, Internet
Persone con un background migratorio
Ragazzi e adolescenti (12-18)
Tedesco, Francese, Italiano